Macchina volante

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  1. Hypercom
     
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    Ciao temponauta, benvenuto, se hai una teoria tua sulla gravità sei libero di esporla, magari puoi dare un contributo per capire il funzionamento del reattore Keshe ...
     
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  2. temponauta
     
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    Grazie Hypercom.
    Ho discrete conoscenze di fisica, ma vorrei affrontare il discorso con mentalità "visionaria".
    Prima di esaminare la tecnologia keshe e la sua attitudine a influenzare la forza di gravità naturale del pianeta Terra, è necessario porre in debita evidenza i limiti concettuali che ancora attanagliano la scienza ortodossa, arroccata nella presunzione che la ripetibilità di misurazioni applicate ad un determinato fenomeno significa anche saper spiegare il fenomeno stesso nella sua intrinseca strutturazione.
    Non è così, con particolare menzione per il fenomeno della gravità.
    Tuttavia ciò è sufficiente per la cosiddetta scienza dogmatica per attaccare “militarmente” ogni variazione sul tema, anche se limitata solamente alla proposizione di un approccio diverso alla comprensione del fenomeno.
    Tale è ad esempio il divieto di menzione dell’ ETERE, sorta di energia di fondo dell’universo, che invece spiegherebbe benissimo il moto ondulatorio delle radiazioni elettromagnetiche e darebbe consistenza dimensionale a quello che è il continuum spazio-temporale (anzi ogni dimensione sarebbe caratterizzata da una diversa “taratura” energetica dell’etere).
    Così come incomprensibile è l’atteggiamento della scienza che cerca nella materia “oscura” un presunto deficit di massa dell’universo, evidenziando di non avere chiaro il significato di VUOTO (che infatti non esiste, se non al di fuori della dimensione), ma soprattutto che l’energia è solo uno stato della materia e, in un universo illuminato da miliardi di “lampadine”, …
    Ma ancora peggio è la definizione spesso usata di STATO DI QUIETE con cui si vorrebbe stabilire una condizione “iniziale” della materia che in realtà non esiste: infatti in questo universo tutto è in movimento e la cessazione dello stato di moto annichilirebbe la materia facendola retrocedere a stati di densità sempre inferiori fino alla scomparsa (rimane solo la matrice di forma, ma a livello di informazione: siamo però ben oltre la fisica quantistica).
    Si può dire che senza il MOTO la materia non esiste.
    Partendo da questo assioma, si può tornare in tema (gravità) mettendo in evidenza che in questa dimensione esistono 2 tipi fondamentali di moto: quello RETTILINEO, tipico della geometria euclidea, che serve a dare una risposta “leggibile” ai nostri sensi fisici (vedo perché il raggio di luce colpisce i miei occhi): quello ROTAZIONALE, cui invece tutta la materia si informa, dal micro (atomi) al macro (astri e galassie), che invece serve a dare struttura stabile a forza ed energia, ovvero alle cause che determinano il MOTO.
    In sostanza possiamo concepire la rotazione come il motore della macchina, mentre il moto rettilineo è l’atto di avanzamento della macchina stessa.
    Alla prossima.
     
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  3. Hypercom
     
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    @temponauta

    C'è parecchio lavoro da fare per capire le nuove tecnologie e trovo questa tua esposizione interessante, precisa, piacevole e leggibile, forse la fluidodinamica ci fornisce un modello più coerente per capire il vuoto e il reattore al plasma di Keshe: http://www.fisicaquantistica.it/marco-tode...elativita-pag-1
     
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  4. temponauta
     
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    Riprendo da dove ero rimasto.
    Il limite della scienza (fisica) si evince anche dal modo di concepire la dimensione-universo in cui viviamo. Poiché il nostro senso più importante, la vista, riesce cogliere solo lo 0,05% della radiazione elettromagnetica (cosiddetto spettro visibile), siamo portati a illuderci che anche l’universo sia costituito in tutto da quel piccolo 0,05% con il quale interagiamo.
    Oggi la tecnologia ci consente di spingere l’osservazione “elettronica” anche nelle frequenze elettromagnetiche diverse dal minuscolo spettro visibile, ma di fatto non si è mai posto un problema di esplorazione dell’universo in quella enorme parte costituita dal 99,95% di realtà “invisibile”.
    Perciò conosciamo molto poco del nostro universo-dimensione, ma non ce ne curiamo, con la stessa presunzione con la quale la genetica considera “spazzatura” il 90% del genoma umano, solo perché non presenta funzioni “visibili” al microscopio, nonché renumerabili dalla scienza medica speculativa (big pharma).
    A proposito del Dna sottolineo per inciso la forma elicoidale che lo caratterizza: in estrema sintesi anche l’elemento base / codice informativo della vita biologica umana si incentra sulla “forma rotazionale”, partecipando al grande moto micro-macro universale.
    Tornando ai moti e alla gravità, possiamo osservare che le principali teorie in vigore, meccanica classica newtoniana e meccanica relativistica einsteniana, considerano solo il moto rettilineo (inerziale, uniforme, accellerato sono dettagli), mentre non danno nessuna importanza al fatto che i principali oggetti osservati ruotano su sé stessi, come mostra l’astrofisica.
    Strano visto che la scienza ha sempre basato le sue conquiste sull’osservazione del mondo e dei suoi fenomeni (es. gli uccelli per il volo, ecc.), anche se bisogna dare atto, costituendo anch’essa una anomalia, che in natura nessuna struttura materiale biologica o materiale ha mai assunto una forma rotazionale (tranne il Dna come si è detto, ma si torna nel mondo micro).
    Di fatto le leggi di Newton (e Galilei) ci dicono come un grave subisce una accellerazione di massa nei confronti di un solido di massa superiore, sulla base di una costante di gravitazione che si vorrebbe universale nel metodo di calcolo (ma non lo è).
    Ancora peggio la teoria della relatività ristretta ha modificato il contenuto della massa aggiungendo un quid energetico (fattore gamma) derivante dalla quantità di moto accumulata dal corpo in movimento lineare inerte (ottenendo così una massa relativistica, diversa da quella classica).
    La confusione così ingenerata, soprattutto per le particelle prive di massa (fotoni, ecc.) viene banalmente risolta con una soluzione “spaziale”, la relatività generale, per la quale siccome la massa (elevata come quella di un astro) deforma curvando lo spazio-tempo circostante, tutto ciò che passa in tale deformazione ci finisce dentro.
    Sembra di vedere la teoria della terra piatta per la quale i marinai che raggiungevano il bordo del “disco planetario” temevano di cadere di sotto insieme all’acqua dell’oceano.
    Del resto che la deformazione, seppure esista, non è uniforme e costante, lo dimostra la conformazione dei sistemi stellari e planetari sviluppati su piani virtuali (eclittiche), a dimostrazione che gli allineamenti planetari, stellari e galattici non dipendono da deformazioni dello spazio-tempo, bensì dalla asse di rotazione del corpo principale centrale.
    Lo stesso dovrebbe valere anche nell’ultrapiccolo, il mondo degli atomi, dove difficilmente l’elettrone ruota intorno al nucleo perché questo ha deformato lo spazio circostante.
    Per il momento non tratto la meccanica quantistica che, finalmente, incomincia a scoprire che esiste una tecnologia digitale (energia-informazione) in grado di superare quella analogica (legge della gravitazione universale, relatività e derivate).
    Con riguardo a Todeschini e alle sue “apparenze”, ritengo che sia estremamente positivo l’approccio alternativo (fluidodinamica) alla concezione dello spazio classico e einsteniano e meritevole di un attento studio, ma purtroppo, quando cerca di spiegare l’origine della gravità, ricade anch’esso su una tecnologia “analogica” quando prospetta che i moti curvilinei (se non proprio rotatori) delle orbite degli astri sono causati dall’effetto Magnus.
    Alla prossima.
     
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  5. Hypercom
     
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    Todeschini ha fatto un ottimo lavoro ma l'effetto "magnus" non convince, condivido la tua valutazione.
    L'importante è fare emergere la verità ...

    Video dove si rileva la tecnologia segreta di Nikola Tesla, sul teletrasporto per mezzo dell'energia radiante e l'uso dell'energia magnetica per i viaggi nel tempo. Diffondete il video al mondo intero! La conoscenza della verità rende liberi.

    Video

    http://risveglio.myblog.it/media/00/01/905096600.pdf

    www.cropcircleconnector.com/anasazi/fringe2012c.html

    www.newelectronics.co.uk/electronic...bilities/41376/

    www.altrogiornale.org/news.php?extend.6086

    Edited by Hypercom - 7/2/2013, 09:01
     
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  6. temponauta
     
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    Grazie Hypercom per gli spunti che suggerisci, che però vorrei considerare più avanti.
    Ero rimasto nel mondo macro, ovvero l’astrofisica, evidenziando che la deformazione sferoidale dello spazio-tempo da parte delle masse degli astri non corrisponde in realtà all’assetto orbitale dei sistemi stellari e planetari, che invece presentano inequivocabilmente un allineamento su un piano bidimensionale chiamato eclittica.
    Infatti tutti gli astri del sistema tendono a posizionarsi su un piano che è l’ “estensione” nello spazio dell’equatore dell’astro principale che evidentemente esprime una “proiezione” derivante dal movimento rotazionale sull’asse.
    Tale proiezione ha sicuramente una funzione attiva, in termini di energia/forza e, probabilmente, stabilisce un potenziale ben superiore, almeno sulla lunga distanza, rispetto a quello di proiezioni con angolazioni diverse (es. ortogonali rispetto al piano di rotazione).
    Non ho approfondito, ma la prova deriverebbe dal moto delle comete orbitanti intorno al Sole, che sarebbe di breve periodo (cioè con orbite più brevi e quindi ripetitive) per quelle in avvicinamento lungo il piano dell’eclittica solare, mentre sarebbe di lungo periodo per quelle in avvicinamento ortogonale, indipendentemente dalla massa della cometa.
    Quanto sopra evidenzia una anomalia nella regola della simmetria sferoidale einsteniana (relatività generale) , mentre evidenzia una maggiore consonanza con le proprietà dei moti giroscopici, con particolare interesse, per le sue peculiarità, riguardo alla configurazione astrale di Saturno, che ritengo essere un “dono” per il nostro progresso conoscitivo.
    E il moto giroscopico sottende, nonostante le forme sferoidali degli astri, spesso appiattite ai poli, la presenza di un toroide in rotazione, che sarebbe il responsabile della “proiezione” sul piano astrale (eclittica).
    La questione che si pone è pertanto questa: ciò che riteniamo sfere nel macro (astri) o nel micro (particelle) non potrebbero essere toroidi, magari un po’ più ampi sopra e sotto?
    Del resto non conosciamo assolutamente nulla dell’interno del nostro pianeta, che vorremmo spiegare con la propagazione delle onde sismiche (sempre che i terremoti siano causati da queste onde: io dico di no).
    I toroidi spiegherebbero benissimo sia il moto giroscopico dei pianeti e degli astri, che l’energia/forza da proiezione rotazionale: in definitiva si evidenzia il “potere” della rotazione, che può essere considerata la chiave di lettura dell’astrofisica.
    Al contrario, nello spazio siderale, il moto rettilineo considerato dalle principali leggi della fisica (newton, einstein) è pertanto la parte meno rilevante della conoscenza nello specifico campo.
    Tornando al mondo del micro (atomi) si rileva come la fisica cerchi di spiegare le forze che legano i componenti del nucleo di un atomo (forza nucleare forte), per poi legarle con le forze del macro (elettromagnetismo, gravità) alla ricerca di una unica forza-matrice, mentre abdica a favore della chimica la spiegazione del legame che vincola gli atomi per formare le molecole e, quindi le componenti aggregate della materia.
    Non che la chimica non sia in grado di fornire spiegazioni esaurienti, ma la condivisione di elettroni tra atomi per formare molecole “stabili” sembra anch’essa una soluzione “analogica” in una era scientifica ormai digitalizzata.
    Ma soprattutto sottrae alla fisica una forza che sarebbe la vera quarta forza da unificare: l’elettrostatica, che poi è alla base dei legami chimici tra gli atomi.
    In pratica la fisica indica le forze che tengono insieme gli astri (gravità), la materia elettricamente carica (elettromagnetismo), i nuclei degli atomi (forza nucleare forte): lascia invece non trattata la forza principale per la costruzione della materia-massa, cioè quella che lega gli atomi tra di loro.
    Eppure la somiglianza incredibile tra la legge di coulomb sulla forza elettrostatica (legami tra atomi) e la legge di newton sulla gravità (legami tra masse) dovrebbe indicare un percorso abbastanza illuminato.
    Ovvero che il legame tra masse (gravità) può essere inteso come la somma dei legami che vincolano ogni particella che compongono dette masse (elettrostatica, elettromagnetismo).
    In altre parole la gravità è una FORZA COMPOSITA.
    Alla prossima.

    Edited by temponauta - 7/2/2013, 23:11
     
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  7. Hypercom
     
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    L'idea che la gravità sia una forza composita appare corretta, interessante il caso di Marte, non ha più il suo campo magnetico ma conserva ancora la gravità che appare quindi essere una capacità intrinseca della materia stessa ...
     
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  8. temponauta
     
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    Riprendo con la domanda: se il legame tra atomi è di natura chimica, prevedendosi una “condivisione” di elettroni, grazie ad una interazione di tipo elettrostatico, perché non si può pensare che anche a livello macro di masse non vi sia un legame chimico, ovvero una condivisione di qualche tipo?
    Ora, poiché è obiettivamente difficile che due corpi celesti possano condividere elettroni come al livello atomico, c’è da chiedersi che cosa altro possono condividere quando “entrano in contatto” le masse e si instaura l’attrazione gravitazionale.
    Ritengo che la forza di gravità incorpori nel suo funzionamento essenziale la forza elettrostatica, considerata anche la incredibile somiglianza di funzionamento delle leggi rappresentative (coulomb – newton), ma, in mancanza allo stato di verifiche empiriche, ritengo che la “condivisione” agisca anche, e soprattutto, sul piano dell’ “informazione”, nel senso che i corpi che vengono in contatto “imparano a conoscersi”.
    Quanto questa condivisione di informazione sia apprezzabile (e misurabile) non è ancora dimostrabile, anche se una dimostrazione molto semplice si potrebbe ottenere con un esperimento di magnetismo, osservando se, misurando il primo contatto tra gli elementi, il secondo e il terzo contatto presentano distanze di “presa di contatto” differenti dalla prima, lasciando intendere che la diversa intensità di attrazione/repulsione derivi dallo scambio informativo.
    Per inciso, non ho mai creduto, soprattutto con riferimento alle orbite ellissoidi delle comete intorno al Sole, che queste tornano indietro per attrazione meccanica del campo gravitazionale, ma in quanto lo scambio informativo (chiamiamolo “effetto entanglament”) impone la “rotta” di ritorno.
    Mi rendo conto che siamo molto più avanti anche rispetto alla logica quantistica, ma il vero salto di paradigma dell’”ultrafisica” consiste proprio nel concepire la materia attribuendole una sorta di qualità “senziente”, limitatamente alla “coscienza di stato energetico” (ovviamente è solo un ruolo passivo, non essendovi alcuna capacità attiva di elaborazione dei dati con processi intellettivi).
    Tornando al micro (mi dispiace questa alternanza tra micro e macro, ma è importante evidenziare le analogie tra i due mondi per trovare i fattori comuni o comunque interdipendenti), è ormai provato che la condivisione informativa avviene a livello di spin dell’elettrone: addirittura lo spin, soprattutto quello degli elettroni condivisi, potrebbe essere immaginato come un “linguaggio” di comunicazione, per il momento tra atomi contigui, ma potrebbe sostituire, con i suoi molteplici stati di rotazione, il primitivo linguaggio binario (0-1) della scienza informatica (anzi, il linguaggio informatico di spin potrebbe consentire di “elaborare” direttamente la materia, la quale si adatterebbe alle istruzioni dei software dedicati).
    Un altro passaggio assolutamente importante è connesso al “vuoto” atomico, ovvero alla distanza esistente tra gli elettroni, con il loro campo orbitale (guscio elettronico), e il nucleo centrale: ridurre o, soprattutto, ampliare, tale vuoto, significherebbe “manovrare” la densità della materia e, è noto, che per viaggiare nello spazio a velocità relativistiche occorre prima imparare a viaggiare nella densità della materia (es. astronave).
    Probabilmente anche il vuoto atomico è gestibile agendo sugli spin elettronici, ma il complessivo bilancio energetico atomico andrebbe regolato per il mantenimento di uno status di equilibrio, agendo sulle forme materiali (simmetrie), sulle condizioni di moto (vortici, rotazioni), sugli apporti/sottrazioni di energia (elettrostatica).
    Ma credo si stia mettendo troppa carne al fuoco (e troppo presto).
    Alla prossima.
     
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  9. littleflower
     
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    Premetto che voi due siete troppo avanti per me, vorrei comunque condividere con voi le teorie di Guglielmo, una persona molto interessante che ho avuto modo di conoscere qualche tempo f,a e che ha pubblicato un sito con delle teorie valide sui gradienti temporali e onde portanti.
    Guglielmo non vede la gravità come una caratteristica intrinseca della materia, ma piuttosto come una qualità che la materia assume a causa del suo essere in movimento. La gravità viene vista come una forza proveniente dall'alto : push gravity.
    Guglielmo parte dal presupposto che l'universo è come una specie di bacinella nella quale sono immersi i vari elementi. L'universo viene vista come un'entità unica, distinto dagli elementi che si muovono al suo interno . Questa bacinella ha un sopra ed un sotto ed ha come unico scopo il mantenimento dell' equilibrio e la cancellazione delle diversità. Egli tende a riportare tutto ad una situazione precedente cancellando le variazioni e portando' all'unificazione. Gli elementi con il loro movimento rotatorio invece sfuggono continaumente a questo tenativo di unificazione e mantendongo la loro "individualità". (aggiungo una mia considerazione, forse si potrebbe vedere come se una forza vitale nel tentativo di "individualizzarsi" cominciasse a girare, l'universo "spazzino" crea una forza contraria di opposizione nel tentativo di riunificarla, e questa forza fa l'effetto di comprimerla "solidificandola") . Diciamo quindi che la rotazione è necessaria per la sopravvivenza dell'elemento, che altrimenti viene "riassorbito" . L'universo cerca di raggiungere il suo scopo creando delle forze contratrie al movimento degli elementi. Quindi l'interazione tra gli elementi, i loro movimenti e queste "contro-forze" universali creano l'effetto della gravità.
    Guglielmo ne parla in queste pagine :
    https://digilander.libero.it/kems/ondeporta...ravitazione.htm
    https://digilander.libero.it/kems/gradienti_interazione.htm
    Egli porta a sostegno delle sue idee sulla gravità l'esperimento di Todeschini delle sfere rotanti inserite in un liquido che tendono ad avvicinarsi. Mentre a dimostrazione della forza messa in campo dall'universo per opporsi alla rotazione, viene riportato lo studio di un ricercatore indipendente : Carman Cortesi che ha fatto anni di ricerca sulle strane interazioni c tra volani in rotazione, e anche tra volani e corpi celesti in rotazione. Purtroppo le ricerche di Cortesi essendo private e autofinanziate, e se pur condotte con serietà sono fatte a livello "hobbistico" non ottengono l'interesse che meritano, Ma tant'è che queste cose sembra comincino ad essere notate indipendentemente anche da altre fonti (come per esempio la ricerca di Paoletti e Lathrop su "angular momentum transported between independently rotating Cylinders" )
     
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  10. temponauta
     
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    Ringrazio littleflower e hypercom per i loro interventi che introducono il passaggio successivo ai miei interventi, ovvero un dibattito aperto sulla tecnologia keshe e sulle ipotesi di funzionamento che, evidentemente, attingono a principi scientifici non ortodossi secondo la scienza fisica dominante.
    Vorrei solo concludere quella che per me è una premessa fondamentale, e cioè che quella che io chiamo l'ULTRAFISICA comporta un salto di paradigma scientifico che va ben oltre il pensiero corrente.
    Le leggi finora elaborate per spiegare le condizioni di stato e di moto della materia nello spazio dimensionale sono oggettivamente valide, ma non esaustive, in quanto i legami e le interazioni tra le strutture della materia hanno ben altra portata, superiore anche a quanto fin qui intuito dalla logica quantistica (energia-informazione).
    Del resto, è sufficiente richiamare questa questione: se è vero che la materia (molecole) si "stabilizza" grazie ad una forza "adesiva" (elettrostatica) che fa convivere gusci elettronici altrimenti repulsivi, in base a quale informazione /programma/ordine si creano corpi con propria massa ma finalizzazione ben diversa (minerali, legno, ecc,)?
    In altre parole, le leggi che misurano le interazioni possono anche andar bene, ma c'è qualcosa che va ben oltre ed è l'informazione (o programma informativo) in base alla quale la materia si codifica in stati predefiniti.
    Lo spunto mi è venuto analizzando le identiche forme della flourite cubica proveniente da giacimenti dell'Arkansas e della pirite cubica proveniente dalle miniere dell'isola d'Elba: diverso peso atomico dei minerali, diverse condizioni geologiche di formazione, tempi diversi, eppure alla fine le loro forme cubiche sono identiche.
    Sembra un pò riduttivo ritenere che i due tipi di minerali abbiano forme identiche solo perchè la legge di coulomb ha messo in condivisione alcuni elettroni tra atomi diversi. Più logico è ritenere che quegli elettroni condivisi rechino con sè una informazione (spin) che è quella dell'accrescimento minerale in forma cubica.
    Per il momento attribuisco l'informazione ad un linguaggio di spin, ma potrebbe essere che esista una energia/forza a noi ancora sconosciuta (prana, vril, ecc.) e che, per la sua caratteristica di energia-matrice, è addirittura interfacciabile con altre forme di energia, come ad esempio il pensiero umano, o le frequenze della Terra (risonanza di Schuman), ecc..
    Comunque, nel divenire della materia, sembra prevalere la funzione dell'informazione piuttosto che il veicolo di movimentazione-condivisione del messaggio (legge di coulomb), ed in particolare l'informazione primaria sembra attenere alla forma della materia, alla cui implementazione si riconduce anche il suo reticolo/peso atomico (conseguenza).
    Quindi, dobbiamo ricordarci sempre che in ogni nuova tecnologia, quale quella di Keshe, dobbiamo parlare di scambio/condivisione di informazione, prima ancora di produzione/resa energetica, se vogliamo lavorare nel mondo dell'ultrafisica.
    Tenendo conto di tale cambiamento paradigmatico, parlando di tecnologia Keshe più della funzione del plasma, sarà importante tenere a mente gli effetti dei movimenti rotazionali, che, anticipo, trovano la loro origine nei VORTICI.
    Alla prossima.
     
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  11. Hypercom
     
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    Devo ringraziarti temponauta, ci vorrà un po di tempo per capire i concetti della nuova fisica ma le premesse sono davvero interessanti ... Grazie anche a littleflower per gli ottimi riferimenti.
     
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  12. littleflower
     
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    CITAZIONE (temponauta @ 9/2/2013, 16:42) 
    le leggi finora elaborate per spiegare le condizioni di stato e di moto della materia nello spazio dimensionale sono oggettivamente valide, ma non esaustive, in quanto i legami e le interazioni tra le strutture della materia hanno ben altra portata, superiore anche a quanto fin qui intuito dalla logica quantistica (energia-informazione).

    L'uomo è un essere bizzarro, si illude di conoscere e capire il mondo, ma in realtà è come narciso innamorato della sua immagine. Esso è ipnotizzato da quello che vede nello specchio e ciò gli offusca la mente.
    L'essere umano osserva gli avvenimenti fisici che lo circondano, e trova delle leggi che ben si adattano a descriverli. Conoscendo il risultato ci costruisce attorno delle leggi che come dici sono "oggettivamente valide".
    E' come se partendo dal risultato , si andasse a ritroso per costruire l'operazione che lo genera.
    Faccio un'esempio, supponiamo che si abbia un risultato che è pari a 4, e bisogna trovare l'operazione che lo genera.
    Dopo avere considerato le variabili si trova la legge che genera questo risultato che è l'operazione x+y . L'uomo è molto soddisfatto di avere trovato la legge che gli permette di trovare il 4 e sente di averne il controllo, infatti sapendo una delle due incognite puo' trovare l'altra e i risultati gli danno sempre ragione. C'è un solo problema che questo uomo è programmato per vedere solo i numeri interi, ma in realtà il risultato era 4,xxxxx.... e quindi gli manca sempre una incognita z che lui non considera perchè non è programmato per considerarla (almeno fino ad ora). Quindi le leggi della fisica sono perfettamente in grado di descrivere la realtà, se per realtà si intende una piccola parte di realtà, quella che vediamo nello specchio.... L'uomo nuovo deve ampliare la propria visione delle cose e quindi ha bisogno di accedere a questa nuova variabile che gli permetterà di passare dalla fisica alla Ultrafisica (o Nuova fisica).

    CITAZIONE (temponauta @ 9/2/2013, 16:42) 
    ....
    Comunque, nel divenire della materia, sembra prevalere la funzione dell'informazione piuttosto che il veicolo di movimentazione-condivisione del messaggio (legge di coulomb), ed in particolare l'informazione primaria sembra attenere alla forma della materia, alla cui implementazione si riconduce anche il suo reticolo/peso atomico (conseguenza).

    Nel sito sulla teoria di Keshe abbiamo cercato di dare un'interpretazione sulle fasi della costruzione della materia nel capitolo "Fase intermedia della costruzione della materia":
    http://gradienti.xoom.it/main/keshe-creazione-della-materia/
    Sicuramente bisogna capire cosa sia veramente la FORMA, e la fisica classica in questo non ci può aiutare, perchè le cose veramente fondamentali non le ha proprio affrontate, avendo preferito in questo caso adottare un'atteggiamento da ... struzzo..
    Io credo che la forma sia il carattere differenziativo ossia l'espressione primaria della creatività. La forma è il risultato della volontà di un'entità nel suo tentativo di esprimere la propria differenziazione rispetto unità di cui continua a far parte.
    Da quello che possiamo vedere nel microcosmo la forma elementare si esprime con delle configurazioni geometriche ben precise che si basano sui solidi platonici. Probabilmente la capacità di gestire forme piu' compresse è legata al tipo di consapevolezza dell'entità. L'essere umano, che si è "dimenticato" la sua "unione" con il tutto, è egocentricamente impegnato a gestire una forma piu' complessa. Io credo che Darwin abbia dato una visione molto limitativa di cosa sia l'evoluzione (della forma) e che la decisione della scienza di sposare a priori questa teoria sia stato alquanto deleterie per il progresso umano. Per me e modifiche che si sono succedute nei vari esseri vegetali, animali (e da quanto dice temponauta anche minerali) sono state dettate da una scelta consapevole, da una decisione di volontà, e/o da modificate condizioni energetiche che sono andate ad influire nelle matrici della forma.

    CITAZIONE (temponauta @ 9/2/2013, 16:42) 
    Per il momento attribuisco l'informazione ad un linguaggio di spin, ma potrebbe essere che esista una energia/forza a noi ancora sconosciuta (prana, vril, ecc.) e che, per la sua caratteristica di energia-matrice, è addirittura interfacciabile con altre forme di energia, come ad esempio il pensiero umano, o le frequenze della Terra (risonanza di Schuman), ecc..
    Comunque, nel divenire della materia, sembra prevalere la funzione dell'informazione piuttosto che il veicolo di movimentazione-condivisione del messaggio (legge di coulomb), ed in particolare l'informazione primaria sembra attenere alla forma della materia, alla cui implementazione si riconduce anche il suo reticolo/peso atomico (conseguenza).

    probabilmente a livello base le cose funzionano come i geomag, ogni individualità è un mattoncino geomag, questi hanno al possibilità di unirsi in determinate forme basi geometriche, e queste possono poi essere usate per costruire via via forme sempre piu' complesse. Io credo che l'informazione della forma sia disponibile in un "database" a-temporale, e che quando la volontà creativa si esprime, è in grado di accedervi e trarre le informazioni che piu' ritiene necessarie e usare queste informazioni-matrici per plasmare la materia .
     
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  13. Hypercom
     
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    CITAZIONE (temponauta @ 8/2/2013, 23:15) 
    Ma credo si stia mettendo troppa carne al fuoco (e troppo presto).
    Alla prossima.

    Secondo Keshe, a cose normali, ci vorranno secoli (forse 3-4), prima che la nuova tecnologia sostituisca la vecchia ... abbiamo così tanto tempo a questo ritmo di inquinamento? Sembra di no, abbiamo un tempo stimato di 30-40 anni, forse mezzo secolo prima di arrivare a danni irreversibili , quindi dobbiamo fare qualche cosa subito prima che sia troppo tardi.
    L'insegnamento può innescare un processo lento e progressivo verso la nuova tecnologia ma se deve partire dal basso bisogna usare un linguaggio adatto, capace di comunicare l'informazione corretta al maggior numero di persone possibile ...
     
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  14. Gr78
     
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    Concordo pienamente con te Hypercom e grazie per il tuo supporto.
     
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  15. temponauta
     
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    CITAZIONE (littleflower @ 10/2/2013, 02:57) 
    Io credo che la forma sia il carattere differenziativo ossia l'espressione primaria della creatività. La forma è il risultato della volontà di un'entità nel suo tentativo di esprimere la propria differenziazione rispetto unità di cui continua a far parte.
    Da quello che possiamo vedere nel microcosmo la forma elementare si esprime con delle configurazioni geometriche ben precise che si basano sui solidi platonici. Probabilmente la capacità di gestire forme piu' compresse è legata al tipo di consapevolezza dell'entità. L'essere umano, che si è "dimenticato" la sua "unione" con il tutto, è egocentricamente impegnato a gestire una forma piu' complessa. Io credo che Darwin abbia dato una visione molto limitativa di cosa sia l'evoluzione (della forma) e che la decisione della scienza di sposare a priori questa teoria sia stato alquanto deleterie per il progresso umano. Per me e modifiche che si sono succedute nei vari esseri vegetali, animali (e da quanto dice temponauta anche minerali) sono state dettate da una scelta consapevole, da una decisione di volontà, e/o da modificate condizioni energetiche che sono andate ad influire nelle matrici della forma.

    E' così.
    La nostra abilità a strutturare la materia secondo forme, ma sarebbe meglio parlare di modelli e modellizzazione, sempre più complesse e funzionali (tecnologia) ci ha fatto allontanare dal concetto di base della FORMA-MATRICE, ovvero di quella forma elementare capace di "generare" la materia, estrendola dalla proto-materia (quella che Keshe chiama materia oscura), oppure di distillare energia dalla materia già "creata".
    Nel primo caso (generazione di materia) anticipo che la forma essenziale è il VORTICE, che tende poi stabilizzarsi nel TOROIDE (che è un prodotto del vortice).
    Per adesso lascio un filmato interessante:
    Video
    per poi riprendere dopo.
     
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56 replies since 28/1/2013, 23:22   1761 views
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